Il vessillo

Le medaglie d’oro appuntate sul vessillo:

  • M.O.V.M. Cap. Francesco Tonolini
  • M.O.V.M. Ten. Angelo Tognali
  • M.O.V.M. S.Ten. Leonida Magnolini
  • M.O.V.M. Giuseppe Moles
  • M.O.V.M. Giovanni Venturini
  • N° 4 medaglie al Valore Civile

Dal Labaro dell’Associazione Nazionale Alpini

Cap. FRANCESCO TONOLINI

Capitano degli Alpini, Comandante della 137° Compagnia del Battaglione “STELVIO”
Capitano 5° Reggimento Alpini
Breno 28 aprile 1880 – + Montagnola di Valdobbiadene 28 ottobre 1918

MEDAGLIA d’ORO al V.M. “alla memoria

MOTIVAZIONE: “Ufficiale di conosciutissimo valore e di singolare ardire, sempre pronto ad ogni aspro cimento, animato da fede indomabile, che sapeva trasfondere in ufficiali e truppa, fu costantemente primo fra i primi di fronte al nemico. Nel difficile passaggio di un fiume, rivendicò per sé il compito più pericoloso. Trascinò imperterrito la Compagnia sotto il fuoco intenso di mitragliatrici per la conquista di una importante posizione, agevolando l’azione dei reparti di un altro battaglione. Contro l’ostinata resistenza dello avversario si slanciò intrepido con due plotoni sul margine di un ben munito costone, spezzando definitivamente la tenacia del nemico e volgendolo in fuga. Trovò eroica morte sul campo”.

MEDAGLIA d’ ARGENTO al V.M.

MOTIVAZIONE: “Comandante di Compagnia, alla testa dei suoi uomini, incoraggiandoli con le parole e soprattutto con l’esempio, li guidava all’assalto, balzando, primo, nelle trincee nemiche. Avendo l’avversario sferrato un contrattacco, minacciandolo d’ accerchiamento, con mirabile energia, occupava una posizione retrostante, facendo trasportare con sé i feriti gravi e materiale da guerra, magnifico esempio di soldato e di valoroso”.
Monte Fior. 20 novembre 1917.

CROCE DI GUERRA al V.M.

MOTIVAZIONE: “Contribuiva alla buona riuscita di un’ardita operazione, accorrendo poi spontaneamente sulla posizione conquistata per riconoscerla e fornire indicazioni ai superiori comandanti”.
Monte Carnone (quota 1048). 17 dicembre 1917

CROCE DI GUERRA al V.M.

MOTIVAZIONE: “Partecipava alle operazioni di Monte Ortigara dal 10 al 25 giugno 1917 con indomito ardimento, ferma serenità e alta fede nei destini della Patria”.
Zona di guerra, 16 giugno 1918

Ten. ANGELO TOGNALI

Tenente 7° Reggimento Alpini
Vione 14 gennaio 1897 – + Col del Kuk (Grappa) 27 ottobre 1918

MEDAGLIA d’ ORO al V.M. “alla memoria”

MOTIVAZIONE: “Alla testa del proprio plotone, quantunque ammalato, volle partecipare all’attacco di una ardua posizione fortemente difesa. Incitando, col proprio esempio, i dipendenti e travolgendo, con impetuoso slancio, in un breve, ma accanito corpo a corpo, l’aspra resistenza nemica, primo giunse, con il suo reparto sull’obiettivo, validamente concorrendo a conquistarlo e da esso non volle più allontanarsi, sebbene le sue condizioni di salute si fossero aggravate. Contrattaccato violentemente, il giorno successivo, oppose, coi propri dipendenti, nel punto più pericoloso della linea la più strenua ed ostinata resistenza. Caduti tutti i serventi di una sezione mitragliatrici che era pure ai suoi ordini, accorse egli stesso ad una delle armi, continuando ad eseguire efficacemente il fuoco, finché reso impossibile il tiro dalla troppa vicina pressione dell’attacco, dando fulgida prova di eroismo si slanciò seguito dai suoi, contro l’avversario a colpi di bombe a mano e, nella furiosa marcia cadde gloriosamente colpito a morte”.
Col Dei Cuk (Grappa), 25 – 28 ottobre 1918

S. Ten. LEONIDA MAGNOLINI

Edolo 15 giugno 1913 – + Opit Nikitowka 26 gennaio 1943

MEDAGLIA d’ ORO al V.M. “alla memoria”

MOTIVAZIONE: “Comandante di una sezione munizioni e viveri di un reparto M.V., durante un ciclo di sanguinosi combattimenti e di estenuanti marce, sosteneva, animava, guidava i suoi uomini sacrificandosi in ogni momento per essere a tutti esempio di coraggio, costanza, altissimo senso del dovere. In un combattimento notturno di tragica asprezza, circondato il reparto da soverchianti forze nemiche, con eccezionale prontezza e capacità, riusciva ad organizzare la difesa. Sempre primo ove maggiore era il pericolo, riusciva per molte ore a sostenere l’urto nemico galvanizzando i suoi uomini con l’esempio di un raro coraggio e di un sovraumano sprezzo del pericolo. Delineandosi un pericoloso cedimento nella difesa, raccoglieva i pochi uomini ancora validi ed alla loro testa si lanciava in un disperato contrattacco.
Mortalmente ferito rifiutava l’aiuto di chi voleva allontanarlo dal combattimento e, immobilizzato sulla neve nella gelida notte, continuava fino all’estremo respiro ad incitare i suoi valorosi soldati all’ultima resistenza”.

Dal medagliere Istituto Nastro Azzurro

GIUSEPPE MOLES

Già Alpino 5° Reggimento Alpini Battaglione “Edolo” nel 1936.
Camicia Nera Divisione “Frecce Nere” 3° Reggimento Fanteria Battaglione “Carroccio”
Edolo 19 novembre 1911 – + Gardesa – Tortona, quota138, 8 aprile 1938

MEDAGLIA d’ ORO al V.M. “alla memoria”

MOTIVAZIONE: “Si distingueva in tutte le azioni per ardimento e sprezzo del pericolo. Raggiunta con un manipolo di arditi, una importante posizione nemica, sotto violento fuoco di mitragliatrici, penetrava tra le file avversarie e, con lancio di bombe a mano, ne provocava lo scompiglio. Nell’alterna vicende dell’azione visto cadere un portafucile mitragliatore, si impadroniva dell’arma e furiosamente la adoperava contro il nemico che lo aveva circondato. Sebbene fatto oggetto a lancio di bombe a mano ed a violenti raffiche di mitragliatrice, non indietreggiava e continuava impavido a sparare sino a quando cadeva fulminato da numerosi colpi, stringendo rabbiosamente l’arma, anch’essa colpita e resa inservibile da proiettili esplosivi”.

GIOVANNI VENTURINI

Già Caporalmaggiore di complemento 2° Reggimento Artiglieria Alpina Gruppo “VICENZA” nel 1943.
Partigiano combattente Divisione Fiamme Verdi “Tito Speri” Brigata “Schivardi”
Corteno Golgi 20 marzo 1916 – + Edolo località Mù 11 aprile 1945

MEDAGLIA d’ ORO al V.M. “alla memoria”

MOTIVAZIONE: “Già graduato di artiglieria alpina, pur essendo menomato nel fisico per postumi di ferita con congelamento riportato sul fronte russo, era tra i primi organizzatori ed animatori del fronte clandestino in Val Camonica, ove per diciassette mesi fu guida ideale della Resistenza. Arrestato e sottoposto ad atroci e inenarrabili tormenti, sublime esempio di dedizione alla causa e di incrollabile forza morale, sacrificava la vita per nulla rivelare dell’attività partigiana e delle sistemazioni difensive delle Fiamme Verdi operanti nella Resistenza sul Mortirolo. Assumendosi su di sé l’intera responsabilità dell’organizzazione clandestina locale, innanzi al plotone di esecuzione, orrendamente mutilato, si imponeva all’ammirazione degli astanti, rivolgendo ai suoi uccisori parole di perdono ed ai partigiani con lui morituri parole di fede nella vittoria. Cadeva inneggiando all’Italia ed alla Fede”.